Le recessioni gengivali sono definite come lo spostamento apicale del margine gengivale dalla sua posizione fisiologica, con esposizione patologica della superficie radicolare.
Il segno clinico che caratterizza la recessione gengivale è l’allungamento del dente; la porzione di radice esposta normalmente si differenzia dalla corona per il colore più giallo e più scuro.
La causa più frequente di recessione è il trauma da spazzolamento: il trauma può derivare sia da una tecnica di spazzolamento non corretta, sia dall’utilizzo di uno spazzolino con le setole troppo dure. Caratteristica delle recessioni da spazzolamento è la presenza di abrasioni dei tessuti dentali esposti: se il trauma perdura e non si interviene in nessun modo, l’abrasione aumenta fino a portare all’esposizione del canale radicolare del dente, con una conseguente compromissione della vitalità del dente stesso.
Un altro trauma che può provocare recessioni gengivali è quello prodotto dalla terapia ortodontica: nello specifico lo spostamento ortodontico dei denti in direzione vestibolare può provocare deiscenze ossee che predispongono alla comparsa di recessioni gengivali.
Le recessioni possono anche essere di origine batterica: l’accumulo localizzato di placca batterica sulla superficie vestibolare del dente provoca recessione.
Queste recessioni non vanno confuse con quelle provocate dalla parodontite: nel caso in cui sia presente la malattia parodontale, la perdita di sostegno del dente porta alla formazione di recessioni che interessano il dente a 360 gradi e non solo nella sua porzione vestibolare.
Eccezion fatta per le recessioni conseguenti a malattia parodontale, tutte le altre possono essere ricoperte grazie alla chirurgia mucogengivale.
Esistono diverse tecniche di chirurgia mucogengivale che permettono la copertura radicolare, alcune delle quali prevedono l’utilizzo di un innesto di tessuto, preventivamente prelevato dal palato.
Oggi esistono in commercio dei biomateriali che possono essere utilizzati nelle coperture radicolari al posto dell’innesto di tessuto palatale. Si tratta di matrici in collagene che permettono di ridurre i tempi di durata degli interventi e di ridurre il dolore post chirurgico.
Ma quando è necessario ricorrere alla chirurgia per coprire le recessioni gengivali?
La principale indicazione al trattamento chirurgico è rappresentata dalla richiesta estetica del paziente: l’eccessiva lunghezza dei denti con recessioni, il colore giallo della porzione di radice esposta sono elementi di compromissione dell’estetica del sorriso. A questo molto spesso si aggiunge la presenza di una ipersensibilità agli stimoli termici che inizialmente può essere affrontata con applicazioni locali di agenti chimici desensibilizzanti. Qualora il trattamento risultasse inefficace o insufficiente, si potrà ricorrere alla copertura radicolare.
Un’altra importante indicazione è la perdita completa della banda di gengiva cheratinizzata: in questi casi la recessione ha portato alla perdita della banda di gengiva più resistente ai traumi della masticazione e dello spazzolamento, lasciando solo mucosa alveolare che è più sottile e più fragile. Come conseguenza, le manovre di spazzolamento diventano dolorose e difficili, con una inevitabile compromissione della loro efficacia. La chirurgia mucogengivale, in questi casi, può portare al ripristino di una banda di gengiva cheratinizzata che permetterà corrette manovre di igiene orale e un ‘armonia nell’estetica rosa.
A cura della Dott.ssa Daniela Uglietti | Specializzata in Patologia Orale e Parodontologia
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