L’uso dello scovolino nell’igiene dentale del paziente parodontale

Una delle conseguenze della malattia parodontale è quella di modificare l’anatomia del parodonto, e il risultato è la comparsa di spazi interdentali ampi in cui si accumula placca e in cui spesso ristagna il cibo.

Uno spazio interdentale ampio può anche essere la conseguenza di una chirurgia parodontale resettiva. In ogni caso, lo spazio interdentale deve essere accuratamente deterso, per rimuovere residui di cibo e per rimuovere la placca dalle pareti approssimali delle superfici radicolari esposte. 

Lo strumento corretto ed efficace per detergere lo spazio interdentale è lo scovolino: ne esistono di diverse tipologie, con manico lungo o corto, e di diverse misure, in modo da potersi ben adattare alle dimensioni dello spazio interdentale di ciascuno.

L’aspetto più importante è la dimensione dello scovolino: se infatti viene utilizzato uno scovolino troppo piccolo, le cui setole non sfregano contro la superficie radicolare dei denti approssimali, la sua funzione viene meno e il suo utilizzo diventa assolutamente inutile. Per questo motivo i pazienti parodontali molto spesso si vedono costretti ad utilizzare scovolini di diverse misure per detergere spazi interdentali di diversa ampiezza.

E’ indubbio, quindi, che lo scovolino rappresenti uno strumento insostituibile nell’igiene orale del paziente parodontale: infatti lo spazio interdentale non viene pulito né dallo spazzolino né dal filo interdentale, che è adatto solo alla detersione del punto di contatto.

Lo scovolino quindi è un insostituibile e prezioso alleato di chi è affetto da parodontite e il tempo dedicato all’igiene orale completata dall’uso dello scovolino è ben ripagato da un ottimo controllo della malattia parodontale.

A cura della Dott.ssa Daniela Uglietti | Specializzata in Patologia Orale e Parodontologia