Le recessioni gengivali sono definite come lo spostamento apicale del margine gengivale dalla sua posizione fisiologica, con esposizione patologica della superficie radicolare. Il segno clinico che caratterizza la recessione gengivale è l’allungamento del dente; la porzione di radice esposta normalmente si differenzia dalla corona per il colore più giallo e più scuro. La causa più frequente di recessione è il trauma da spazzolamento: il trauma può derivare sia da una tecnica di spazzolamento non corretta, sia dall’utilizzo di uno spazzolino con le setole troppo dure. Caratteristica delle recessioni da spazzolamento è la presenza di abrasioni dei tessuti dentali esposti: se il trauma perdura e non si interviene in nessun modo, l’abrasione aumenta fino a portare all’esposizione del canale radicolare del dente, con una conseguente compromissione della vitalità del dente stesso.
Negli articoli precedenti diagnosi precoce della parodontite e parodontite: approfondimenti diagnostici abbiamo parlato della prevenzione e diagnosi precoce della parodontite, e degli approfondimenti diagnostici per i pazienti positivi al test di screening. Con questo articolo vediamo in generale le varie fasi della terapia. Dopo aver completato gli approfondimenti diagnostici, il clinico ha tutte le informazioni necessarie a pianificare la terapia: la prima fase sarà per tutti la Fase Causale, così denominata perché volta all’eliminazione della causa della malattia, ovvero i batteri della placca sopra e sotto gengivale. L’obiettivo viene raggiunto attraverso sedute di igiene orale professionale (eliminazione della placca sopragengivale) seguite da sedute di levigature radicolari (eliminazione della placca sottogengivale).
Nell’articolo diagnosi precoce della parodontite abbiamo parlato della diagnosi precoce della parodontite e del PSR e abbiamo visto come questo test di screening ci permetta di individuare i pazienti ammalati di parodontite. Chi è positivo al PSR dovrà accedere ad una serie di approfondimenti diagnostici che permetteranno al parodontologo di classificare la malattia secondo la nuova classificazione attualmente in uso e, di conseguenza, pianificarne la corretta terapia. Gli approfondimenti necessari sono: anamnesi completa, cartella parodontale, status radiografico endorale. Anamnesi: può far mergere fattori che influenzano l’insorgenza e la progressione della malattia parodontale, come una familiarità verso la malattia, l’abitudine al fumo, la presenza di malattie come il diabete o disordini della sfera immunitaria...
La parodontite, una malattia infettivo-infiammatoria cronica che colpisce le strutture di sostegno del dente, se non adeguatamente curata, porta alla perdita precoce dei denti, con tutte le problematiche che ne derivano, non ultimi i costi per rimpiazzarli protesicamente. Una diagnosi precoce della malattia e trattamenti adeguati metterebbero al riparo da questi eventi avversi e dai costi protesici. Prima ancora di una diagnosi precoce, molto importante è la prevenzione della malattia: i comportamenti corretti a questo scopo sono una corretta igiene orale domiciliare, con spazzolino elettrico da preferire allo spazzolino manuale, sedute di igiene orale professionale almeno due volta all’anno, controlli dal dentista due volte all’anno, astinenza dal fumo, dieta ricca di frutta e verdura.