Una delle conseguenze della malattia parodontale è quella di modificare l’anatomia del parodonto, e il risultato è la comparsa di spazi interdentali ampi in cui si accumula placca e in cui spesso ristagna il cibo. Uno spazio interdentale ampio può anche essere la conseguenza di una chirurgia parodontale resettiva. In ogni caso, lo spazio interdentale deve essere accuratamente deterso, per rimuovere residui di cibo e per rimuovere la placca dalle pareti approssimali delle superfici radicolari esposte. Lo strumento corretto ed efficace per detergere lo spazio interdentale è lo scovolino: ne esistono di diverse tipologie, con manico lungo o corto...
I denti storti ossia i denti malposizionati non sono causa diretta di parodontite, ma possono indirettamente contribuire all’insorgenza della malattia parodontale. In caso di malposizionamenti dentali le manovre di igiene orale, sia domiciliare che professionale, diventano più difficili e meno efficaci, col risultato di un maggiore accumulo di placca, che a sua volta porta ad infiammazione gengivale, e l’infiammazione gengivale, in soggetti predisposti, può degenerare in parodontite. Quindi il malposizionamento dentale, rendendo difficile il mantenimento di una corretta igiene orale, può indurre problemi gengivali e/o parodontali...
Le recessioni gengivali sono definite come lo spostamento apicale del margine gengivale dalla sua posizione fisiologica, con esposizione patologica della superficie radicolare. Il segno clinico che caratterizza la recessione gengivale è l’allungamento del dente; la porzione di radice esposta normalmente si differenzia dalla corona per il colore più giallo e più scuro. La causa più frequente di recessione è il trauma da spazzolamento: il trauma può derivare sia da una tecnica di spazzolamento non corretta, sia dall’utilizzo di uno spazzolino con le setole troppo dure. Caratteristica delle recessioni da spazzolamento è la presenza di abrasioni dei tessuti dentali esposti: se il trauma perdura e non si interviene in nessun modo, l’abrasione aumenta fino a portare all’esposizione del canale radicolare del dente, con una conseguente compromissione della vitalità del dente stesso.